Droga per il Cilento: 7 in carcere e 9 ai domiciliari. Tutti i nomi

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Droga per il Cilento: 7 in carcere e 9 ai domiciliari. Tutti i nomi

Cocaina, crack, hashish e marijuana per il Cilento nord, la Piana del Sele e la provincia di Avellino. In un’operazione congiunta condotta questa mattina dai carabinieri della Compagnia di Agropoli, insieme ai militari del nucleo cinofili di Sarno, del comando provinciale di Salerno e della Compagnia di San Marco Argentano, in provincia di Cosenza, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 individui indagati per reati legati al traffico di stupefacenti, estorsione e detenzione illegale di armi.

L’ordinanza, emessa dal gip del tribunale di Salerno su richiesta della Procura, si basa su indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati, accusati di gestire una rete di spaccio operante dal territorio che si estende da Agropoli Nord, quindi le porte del Cilento, fino a Capaccio, Paestum, Eboli, Campagna e Battipaglia, toccando addirittura la provincia di Avellino. 

Tutti i nomi

In carcere sono finiti Salvatore Capaldo, Francesco Maiorca, Alfonso Morello, Gerardo Morello, Antonio Pellegrino, Francesco Polito, Telemaco Zerenga.

Ai domiciliari invece Ilaria Corsano, Elisa Del Giorno, Marco Giordano, Martina Iannone, Mariarosaria Naddei, Ciro Tortora, Maria Tramontano, Vito Eduardo Tramontano e Domenico Volpe.

Le indagini

L’attività investigativa ha portato al recupero di oltre un chilogrammo di sostanze stupefacenti, con il coinvolgimento di sei individui segnalati alle autorità amministrative per consumo di droga, un deferimento in stato di libertà e l’arresto di otto persone colte in flagranza di detenzione di stupefacente ai fini di spaccio. Nel corso delle operazioni sono state rinvenute numerose munizioni calibro 7,65 e un’arma comune da sparo, entrambe sequestrate.

Secondo l’accusa, supportata dal gip, l’attività di spaccio non si limitava al territorio esterno, ma coinvolgeva anche la casa circondariale “Antonio Caputo” di Salerno. Qui, la droga veniva introdotta durante i colloqui e destinata alla successiva cessione. Un episodio estorsivo è stato documentato nel corso dell’indagine, mirato a recuperare somme di denaro da un acquirente in relazione a precedenti transazioni di stupefacente.

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