Vallo della Lucania, merita di più

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Vallo della Lucania, merita di più

 

 

 

 

 

 

 

 

riceviamo e pubblichiamo integralmente:

“Vallo della Lucania merita di più, lo hanno dimostrato i commercianti con un bel natale per i vallesi e quanti vengono nella nostra città per lavoro ed acquisti.
Un elegante addobbo natalizio  del centro storico con qualità e gusto, dimostrano che si può fare di più, per affrontare la crisi economica e sociale della città. Dalle tristi pagine degli avvenimenti di questi ultimi anni, (che ci hanno portato nelle tv di stato non certo per fatti allegri) alla perdita di uffici strategici per il futuro di una  città di servizi, (ASL, INPS, CAMERA DI COMMERCIO) all’assenza colpevole di una visione di futuro, i Commercianti di vallo hanno dimostrato come l’ottimismo della volontà può combattere il pessimismo della ragione.
Vallo merita di più, per il suo potenziale umano e culturale. I suoi uomini hanno da sempre dato un grande contributo alla crescita del territorio cilentano, determinando le condizioni per uno sviluppo coerente alle sue vocazioni.
Vallo merita di più, per i tanti e tanti semplici cittadini e per questo autorevoli ed impegnati per il bene comune nel volontariato come nell’associazionismo a dare lezioni di stile e qualità.
Vallo merita di più,  non fosse altro che per la sua strategica posizione geografica che da sempre ne hanno fatto la Capitale del Cilento sia sul piano economico che culturale e politico.
Vallo merita di più, nel dibattito culturale e politico del futuro del Cilento che deve riprendersi il diritto di cittadinanza attiva e fieramente riscattare quell’orgoglio di appartenenza per non perdere anche quello che ha.
Nel corso degli anni la città aggredita da un’edilizia invasiva e opprimente, ha perso gran parte della sua identità, pur mantenendo un “cuore” autentico. Vallo oggi è una “brutta” città per l’architettura e il paesaggio, per l’urbanistica e la mobilità, per l’arredo urbano e il contesto ambientale. Paradossalmente proprio l’azione dei commercianti ha messo in “luce” tale contraddizione. Un intervento minimo, misurato e di qualità, come quello degli addobbi natalizi, stride con un contesto approssimato e improprio, per niente pianificato e programmato a partire dal traffico ai tanti lavori in corso di improbabili cantieri di rattoppi e aggiusti di recenti opere pubbliche. Tanti, ma tanti “cantieri inutili” di questi anni con spesa a “pioggia”, dimostrano approssimazione e incompetenza rispetto a tanta buona volontà e ottimismo. Forse la cultura del “buon padre di famiglia” deve tornare a dare un concreto ma dinamico futuro di qualità ad una città che merita di più”.

Domenico Nicoletti
Docente di Salvaguardia e Gestione delle Aree Protette-Università di Salerno

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