Nel Salernitano braccianti «sottopagati e sfruttati»: c’è l’incontro

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Nel Salernitano braccianti «sottopagati e sfruttati»: c’è l’incontro

«A tre anni dall’entrata in vigore della legge 199 poco o nulla è cambiato nella nostra provincia. Nella provincia di Salerno, lavorano più di 27 mila braccianti (dati Inps), e oltre il 40 per cento sono lavoratori stranieri di varie nazionalità: marocchina, rumena, indiana e ucraina. A questi numeri dobbiamo però aggiungere oltre il 60 per cento di lavoro nero, a cui è sottoposta la stragrande maggioranza dei lavoratori. Il livello di sfruttamento, di sottosalario, (25-28 euro per 10 ore di lavoro) non fa distinzione di etnia, colpisce allo stesso modo i migranti e gli italiani. Da marzo a giugno, da settembre a dicembre, centinaia di pullman e pulmini, tutti fatiscenti si spostano per l’intera provincia, carichi di lavoratrici e lavoratori avviati alla raccolta o alla semina. La nostra agricoltura, una agricoltura di qualità è purtroppo, basata ancora sullo sfruttamento dei braccianti, soprattutto di quelli immigrati». Così la segretaria generale Flai Cgil Salerno, Giovanna Basile, nel presentare l’appuntamento «Agricoltura di qualità tra sfruttamento e caporalato», iniziativa promossa da Cgil Salerno e Flai Cgil Salerno in programma giovedì 27 febbraio alle 9:30 nell’aula consiliare del Comune di Eboli.

Sarà, assicurano dal sindacato, un momento di discussione e confronto con istituzioni locali, enti ed associazioni di categoria sul tema dell’agricoltura di qualità che «da tempo vede in campo Cgil e Flai con la proposta della certificazione etica e di qualità che garantisca diritti e tutele a chi lavora nel settore. In provincia di Salerno l’agricoltura di eccellenza, secondo i dati forniti dalla Fondazione Metes, parlano di un aumento degli occupati e delle giornate lavorative nelle oltre 3500 imprese con un trend positivo dell’export che, anno dopo anno, aumenta. Un settore che non vede crisi, ma che resta attanagliato dalla piaga dello sfruttamento e del caporalato.
Nonostante l’introduzione della legge 199, il lavoro di sindacato di strada messo in campo dalle organizzazioni sindacali, fa registrare ancora una forte presenza di questo fenomeno nell’area della piana del Sele».

All’iniziativa pubblica, presieduta dal segretario generale Flai Cgil Campania e Napoli, Giuseppe Carotenuto, partecipano il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, il segretario generale Cgil Salerno, Arturo Sessa, Massimiliano D’Alessio di Fondazione Metes, Giovanna Basile, segretaria generale Flai Cgil Salerno, Maria Sueva Manzione, segretaria provinciale Cgil Salerno ed il segretario nazionale Flai Cgil, Davide Fiatti, cui sono affidate le conclusioni.

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