Simon potrebbe essere nel vallone del Marcellino: si cerca tra Camerota e San Giovanni a Piro

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Simon potrebbe essere nel vallone del Marcellino: si cerca tra Camerota e San Giovanni a Piro

Continuano senza sosta le ricerche per rintracciare l’escursionista francese Simon Gautier, scomparso da otto giorni in una vasta area rocciosa, nelle montagne del Golfo di Policastro, nel basso Cilento. Stamane, sabato 17 agosto, chi è a capo delle ricerche ha deciso di allargare il campo d’azione. Dal porto di Marina di Camerota, alle ore 8 in punto, sono partiti i carabinieri del comandante Francesco Carelli, gli uomini della guardia costiera guidati dal comandante Sandro Desiderio e la protezione civile comunale di Camerota coordinata dalla responsabile Mariateresa Reda. Il team di ricerca mobilitato include piloti di droni e volontari. La squadra è diretta alla cala del Marcellino per perlustrare il vallone omonimo (nella mappa in alto) che fa da confine naturale tra i comuni di San Giovanni a Piro e Camerota. Il giovane disperso, nella sua ultima telefonata, ha raccontato di essere caduto in un dirupo e di aver perso il percorso che aveva imboccato. 

La squadra che è partita dal porto risalirà il vallone. Un altro team, invece, partirà da San Giovanni a Piro per compiere il percorso a ritroso. Intanto dalla spiaggia si alzeranno i droni per setacciare il territorio dall’alto. Alle operazioni prenderanno parte anche esperti conoscitori di quella zona, molto impervia, rocciosa e piena di ostacoli.

Il 27enne francese, che vive a Roma da due anni per scrivere una tesi di storia dell’arte, stava facendo un’escursione vicino tra Scario e Policastro. Venerdì 9 agosto, verso le 9 del mattino, il giovane francese aveva chiamato i soccorsi con il suo cellulare. «Ha detto che era confuso, che aveva entrambe le gambe rotte, che soffriva», ha riferito un amico francese riferendosi alla registrazione della chiamata e sottolineando che Simon Gautier, è «molto sportivo e organizzato, e aveva preparato il suo viaggio». Probabilmente – riferisce – è partito il giorno prima, con una borsa contenente acqua e cibo per alcuni giorni, ma non per un’intera settimana.

Intanto si è mobilitata l’ambasciata francese. In prefettura, a Salerno, si è tenuto un vertice per fare il punto della situazione. Al centro della vicenda, però, restano i ritardi dei soccorsi e la macchina farraginosa che non sarebbe partita in modo rapido. L’elicottero, infatti, il primo, sarebbe giunto sul posto dopo 28 ore dall’allarme.

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