Il Cilento nei ricordi di Sandro Bari

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Il Cilento nei ricordi di Sandro Bari

Brividi nella pelle per il ritratto di un Cilento visto dal dr. Sandro Bari, attraverso lo sguardo giovane di quando era Ufficiale di Artiglieria dell’Esercito Italiano, di stanza a Persano.

Non sono gli occhi di oggi a restituire le scene che lo impressionarono, bensì il ricordo elaborato da una speciale sensibilità, acuita dalla esperienza. Nulla di nostalgico. Nessuna molla scattata per simpatia o benevolenza spicciola che ci fa leggere con piacere immenso. È solo verità. Si potrebbero individuare potente venature di nostalgia, ma non è l’aspetto prevalente. Ci pare conti di più la sua voglia di ritornare, di riscoprire, di penetrare, con sensibilità acuita dalla esperienza di letterato, un mondo intenso che fu il suo mondo, vissuto già allora consapevolmente.

Le parole utilizzate da Sandro Bari sono potenti, ma ciò non sorprende chi lo conosca, chi sappia delle sue “battaglie romane”.

Basta ricercare nel web e si potrà vederlo in video youtube, nella “Festa De Noantri”, a esempio, dove “Sputa il rospo” a Francesca De Castro del giornale Voce Romana, segnalando coraggiosamente brutture contro cui ha lottato e lotta energicamente. Si possono anche ricercare le iniziative di “Roma Tiberina”, Associazione culturale per la salvaguardia del patrimonio storico, artistico, letterario e ambientale romano, che ha promosso e curato nell’ambito di IL SALOTTO ROMANO. Il prossimo SALOTTO ROMANO è fissato per martedì 8 novembre 2011 presso la BIBLIOTECA VALLICELLIANA, SALONE BORROMINI – Piazza della Chiesa Nuova, 18 – ROMA – Ore 16.30.

Dobbiamo concludere riconoscendo di avere un debito: certi regali così personali non li fa quasi più nessuno. Noi possiamo solo promettere pubblicamente che manterremo la promessa di scrivere un racconto che si incentri sul Tevere per la rivista che lo vede quale costante agitatore di coscienze. Ciò è dovuto quale contributo a Sandro Bari anche per le escursioni che più volte ha affrontato per tutelare il fiume capitolino. Le parole che ci rivolge, quasi un appello a occuparsi di temi che pare spaventino, vorremmo fossero colte come un messaggio a chiunque leggerà. 

 

IL CILENTO DI SANDRO BARI

Care ragazze, non ricordo se vi ho già detto che sono stato Ufficiale di Artiglieria e ho passato un periodo a Persano. Tutti i giorni, finito il servizio, si usciva in esplorazione, in scoperta degli antichi paesi, delle trattorie, delle case ospitali dei contadini, delle chiese dirute, dei monumenti allora abbandonati (come le vecchie ferrovie, i tunnel, le grotte). Eravamo alla fine del 1967. Anni meravigliosi per le scoperte. Erano state appena aperte al pubblico le Grotte di Pertosa, ancora sconosciute a tutti. Lì a Persano faceva il servizio militare, come bersagliere, Alessandro Haber, che stava appena cominciando la sua carriera di attore, pazzo scriteriato, col quale passavamo notti insonni sotto il cielo a cantare alla stelle con la chitarra, a sognare un futuro d’arte, di musica, di teatro, di poesia. Ero reduce dal Folkstudio, quello dei primi anni della fondazione, fucina di canti e tradizioni popolari, dove suonavo già dal 1964: venivano anche Roberto De Simone, Matteo Salvatore, Rosa Balestrieri, e cento altri, ognuno per far conoscere i canti della propria terra. Dunque, troppo avrei da raccontare. A cominciare dalle prime scalate sugli Alburni, alla passione per la speleologia e le esplorazioni delle tante grotte dei dintorni, poi alle mille escursioni in barca e in gommone su tutta la costa, da Agropoli a Capo Vaticano, le risalite del Sele tra funghi e ciclamini, le arrancate in Vespa sul Cervati, le mozzarelle vere (allora) di Padula… insomma, mi parlate di territori che amo da sempre e che hanno preso parte della mia vita, e che allora conoscevo come le mie tasche, da Eboli e Campagna a Altavilla, fino ai laghi della Sila. Se avessi un po’ di tempo per tornarci… sono stato più volte invitato ad Albanella senza riuscire ad andarci… e poi, dovrei sempre scrivere un altro libro per raccontare tutto…
Beh, basta lamentarsi e rimpiangere: è cosa da vecchi, e io non lo sono affatto.
Ciao, ragazze entusiaste e inesauste, continuate così con la vostra passione, continuate a credere nella forza dell’Uomo che è inesauribile e inarrestabile. Ricordate Kant, nulla esiste di buono al mondo se non una buona volontà. Voi siete sicuramente colme di bontà e avete una sensibilità fuori del comune: ho letto le vostre cose. Meritatevi di più, cercate, fate, dite, scrivete, e, in particolare, non abbiate mai vergogna. In questo mondo becero, in questa epoca priva di valori e condannata all’estinzione per implosione nella sua stessa cattiveria, nella banalità, nell’insipienza, ci vogliono persone come voi. Abbiate forza, abbiate volontà. Credeteci.

Ciao, Sandro

Per correttezza segnaliamo che l’intervento del dr. Sandro Bari ci è giunto tramite mail personale. Essendo anche questa forma di comunicazione tutelata dalla legge, è stata chiesta l’autorizzazione a pubblicarla.

Ecco la risposta: “Carissime, potete pubblicare quello che volete, anche senza tagliare il “pazzo scriteriato” ad Alessandro Haber, che lo era davvero e non potrà mai negarlo. Sapeste quello che combinava a Persano! Follia pura, esercitazioni di grande attore drammatico.
Mi dispiace solo che sia un pezzo scritto così, di getto e senza neppure rileggerlo: da buon giornalista, non dovrei… ma poi, la vita è così breve, e chissenefrega di tutto. Il sentimento ha sempre il primo posto. Un giorno, col tempo, scriverò un pezzo per bene raccontando tante avventure su quelle terre stupende. Nel mio prossimo libro…”

Foto: IL MARE – IL GREMBO, scatto di Alessia e Michela Orlando

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