“Il presepe cilentano più bello”: la parola ai vincitori

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“Il presepe cilentano più bello”: la parola ai vincitori

Si è concluso il 6 gennaio scorso il mini-concorso “Il presepe cilentano più bello” promosso dalla Facebook Fan Page Costa del Cilento. Il presepe vincitore è stato quello realizzato dalla Comunità Parrocchiale di Bosco, con ben 710 “Mi piace”. Trattandosi di un presepe realizzato da un’intera comunità, lo staff di Costa del Cilento ha deciso di assegnare il premio anche al presepe più votato realizzato da un singolo, pertanto sia la Comunità Parrocchiale di Bosco che Giuseppe Simola di Agropoli, al secondo posto con 543 “Mi piace”,  riceveranno il libro “Spiagge, cale e borghi della Costa del Cilento” di Roberto Pellecchia, fondatore della pagina e autore del volume.  L’entusiasmo è stato tanto: “La Comunità Parrocchiale di Bosco rappresenta una realtà cilentana DOC”, hanno affermato gli amministratori di Costa del Cilento. L’opera di Giuseppe Simola, invece, ha colpito tutti per la minuziosa attenzione dedicata ai particolari.

Giornaledelcilento.it ha chiesto ai vincitori di raccontarsi e di raccontare la passione per il presepe, la realizzazione dell’opera in concorso e questa esperienza del mini-concorso. È stata Flavia Liotti, la quale gestisca la pagina Facebook dedicata a Bosco, ad inviare le immagini del presepe realizzato a Bosco. “Il presepe – ci racconta Flavia –  è stato interamente progettato dal parroco Don Giuseppe Iodice, che ha realizzato anche lo schizzo della montagna e ha diretto i lavori. Viene realizzato in questo modo dal momento in cui Don Giuseppe è entrato a far parte della nostra comunità”.

Tutti hanno dato una mano alla realizzazione del presepe, ma in particolare i boschesi che hanno partecipato sono:  Rosalia Ramosino, Lucio Ramosino, Sabrina Ramosino, Delia Penati, Gabriella Marotta, Luciana Marotta per la preparazione del dipinto, la cura dei particolari e il posizionamento di case e decorazioni varie; Patrizio Ramosino, Luciano Ramosino per l’impalcatura in legno;  Mario Fasano per le luci. Flavia Liotti ha raccolto le impressioni dei suoi compaesani e le ha condivise con noi. “L’idea di Don Giuseppe di ambientare il presepe di questo Natale a Bosco – afferma Rosalia Ramosino –  è stata bellissima ed originale e anch’io, come tanti altri, ho dato un piccolo contributo per la sua realizzazione. Il mio compito è stato quello di fare il disegno a matita su tela del paesaggio. Le dimensioni di quest’ultima non erano da poco (circa 4 metri X 1) ed è stato necessario, grazie anche all’aiuto di mio cugino Lucio, sistemarla su di una parete del salone parrocchiale. All’inizio, quando mi è stato proposto di partecipare, ero un po’ incerta ed avevo timore di non riuscire a realizzare il tutto ma poi, presa gomma, matita e una foto che ritraeva il nostro amatissimo Monte Bulgheria, mi sono messa all’opera ed ho realizzato lo schizzo in quattro ore”.

Anche Delia Penati è contenta del lavoro svolto, all’inizio era titubante circa la realizzazione di “un qualcosa di così grande e importante”, ma “lavorare insieme ad altre persone è sempre una bella esperienza”, e ce la racconta così: “Abbiamo iniziato a dipingere dopo che era stato realizzato il disegno. Io mi sono occupata di realizzare la parte bassa del monte, della terra ai suoi piedi e degli alberi di ulivo disegnati; infine ho dato dei colpi di luce sulle chiome degli altri alberi. È stato un lavoro minuzioso che mi è piaciuto molto e mi ha dato grande soddisfazione. I miei colleghi invece hanno curato molto i particolari delle case, immerse nella luce cangiante del crepuscolo ed hanno punteggiato il cielo di stelle e luna luminosissima. Tutto è stato realizzato in una sola giornata con nostra grande meraviglia perché credevamo di dover impiegare più tempo. Ognuno di noi è stato contento del lavoro svolto e di ciò che è nato dalle nostre mani, dai nostri pennelli e dalle matite, piacevole è stato ricevere i commenti della nostra comunità e del nostro parroco che ha affisso un piccolo manifesto che ha spiegato le motivazioni dell’ambientazione del presepe nel nostro paese, cui obiettivo è stato l’avvicinamento al vero senso del Natale, per sentire più nostro il senso di amore, natura e gioia che pervadono in ogni Natale e che dovrebbero accompagnarci durante tutto l’anno per recuperare l’armonia che spesso l’uomo perde inseguendo cose piccole e futili che lo separano dai veri valori della vita. Dipingere il paesaggio del presepe mi ha regalato momenti di gioia, la stessa gioia che auguro a tutti coloro che l’hanno visto, anche via internet, e che lo vedranno negli anni a venire”.

Lucio Ramosino, boschese, ci spiega: “Le grotte sono state ricavate da un grosso pezzo di sughero che è stato poi utilizzato per altre decorazioni. Il muschio è stato raccolto da Luciano nei pressi del Monte Bulgheria. Per fare la montagna è stata usata della stoffa di iuta imbevuta in una miscela di calce e acqua al fine di conferire al rilievo e alle rocce sottostanti la loro caratteristica forma”.

Il commento di Don Giuseppe Iodice non nasconde la grande gioia, ma soprattutto è indicativo dello spirito che ha animato la realizzazione delle scene della Natività: “L’idea di ambientare il presepe a Bosco nasce anche dal desiderio di esprimere l’essenzialità dei segni, un presepe povero per il Dio che si fa povero e solidale per i più deboli. L’unica ricchezza è rappresentata dalla Natura stessa come essa si presenta nel paesaggio di Bosco che sembra unire cielo e terra. La pace tra cielo e terra, il rispetto della Natura, dei frutti della terra e del lavoro dell’uomo, il rispetto per gli animali e per la vegetazione fanno sperimentare la bellezza e l’armonia del creato in cui la voce dell’Uomo si unisce a quella degli Angeli. Bosco si presenta esso stesso ad adorare Gesù Salvatore nel mondo ed è per questo che è diventato il protagonista del presepe: infatti il paese è rappresentato dal Monte Bulgheria, dalle casette, dalla strada, dall’acqua (fonte del Savuco), dagli animali, da questa natura in cui è inserito e vive”.

“Ovviamente tutti noi di Bosco – continua Flavia – ringraziamo chi ci ha votato e vi invitiamo a visitare il presepe che rimarrà esposto in Chiesa San Rocco fino alla fine di gennaio”.

L’intento del concorso era proprio quello di vivere insieme il periodo natalizio e condividere sentimenti, oltre che creatività e arte. Da una parte vi è, dunque, lo spirito di collaborazione e condivisione dei sentimenti di una comunità, dall’altra una passione coltivata da anni da Giuseppe Simola, che vive ad Agropoli e si racconta così: “L’iniziativa di Costa del Cilento mi è apparsa lodevole. Reputo l’esperienza di questo concorso davvero molto costruttiva: è stata data la possibilità, a tanti appassionati di opere presepiali, di poter esprimere la propria creatività e soprattutto di potersi confrontare con gli altri e di poter riscuotere una grandissima ed inaspettata visibilità. Ho cercato di interpretarlo con la dovuta “sportività” e devo dire che ho molto apprezzato la scelta dello staff di Costa, di premiarmi comunque, nonostante, in base al numero delle preferenze, sarei stato escluso: in effetti il confronto, con un intera comunità, quella degli amici di Bosco, è stato abbastanza arduo. Riguardo al presepe, devo dire che è il frutto del lavoro mio e del mio compianto papà, Andrea, che mi ha trasmesso la grandissima passione per il “presepio”, ovviamente in relazione con le nostre origini napoletane, lì dove, come sapete, il presepe diventa davvero una vera e propria forma d’arte. Sono sicuro che da lassù, anche per lui sarà stata una gran bella soddisfazione veder premiato il frutto del nostro appassionato lavoro dall’affetto e dalla competenza delle persone che ci hanno preferito. Il presepe che ho presentato per il concorso si è “evoluto” nell’arco di 3-4 anni: ogni anno sono stati aggiunti dettagli e particolari, spessissimo realizzati interamente a mano, altri acquistati tra le caratteristiche stradine di S. Gregorio Armeno. Come tecnica ci siamo ispirati al presepio che Eduardo De Filippo costruisce in “Natale in casa Cupiello”: abbiamo realizzato prima la struttura delle montagne, per poi ricoprirla con sughero naturale, muschio ecc. I pastori utilizzati sono in resina di alabastro e fanno parte di una vera e propria collezione di famiglia. Negli anni abbiamo aggiunto anche dei pastori in resina di plastica, i famosi Landi. Abbiamo dato attenzione particolare alla prospettiva e alla profondità, poiché, come diceva Eduardo, è importante soprattutto il colpo d’occhio. Abbiamo aggiunto anche il classico fiumiciattolo, il quale sfocia, poi, in un piccolo laghetto, con movimento di acqua vera. Da appassionato starei ore a parlare di presepi e, sicuramente, come ho letto dagli altri commenti all’album, la foto non rende giustizia all’opera.”

Per guardare l’album del concorso su Facebook: Concorso “Il presepe cilentano più bello”

Facebook Fan Page di Bosco, gestita da Flavia Liotti https://www.facebook.com/pages/Bosco-SA/138781785511?sk=info

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