Le domeniche di aprile all’oasi dell’Alento, nuove aperture dopo il successo di Pasquetta

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Le domeniche di aprile all’oasi dell’Alento, nuove aperture dopo il successo di Pasquetta

Dopo l’apertura da record di Pasquetta, con oltre 3mila visitatori che hanno scelto di trascorrere la giornata nell’oasi del fiume Alento, il complesso attrezzato e il grande lago saranno riaperti al pubblico tutte le domeniche di aprile, dalle ore 10 alle 19.
Si inizia già domenica 11 aprile con un ricco programma di intrattenimenti per tutti i gusti, tra sport e relax in una full immersion nella natura. I visitatori potranno infatti scegliere tra birdwatching, pic-nic nelle aree attrezzate, lezioni di tiro con l’arco, visite alla diga e ai cunicoli di ispezione, passeggiate in bici o a piedi nel vasto parco animato da giochi di acqua, lungo il percorso di 7 chilometri che costeggia l’invaso o i 9 chilometri di sentieri che collegano la diga di Piano della Rocca ai 7 laghetti che raggiungono Omignano Scalo. Per la gioia dei più piccini sono in programma anche due spettacoli di burattini, uno di mattina (ore 10,30-13) e l’altro di pomeriggio (ore 16,30-18).  
L’oasi del fiume Alento si estende per circa 3mila ettari, seguendo il percorso del fiume Alento e dei suoi affluenti. Ha il fascino di un variegato paesaggio, tra macchia mediterranea, praterie, bosco misto di latifoglie e foreste a galleria lungo le sponde del fiume, ma anche zone umide ricoperte di canneti e aree coltivate a olivo, vite, frutteti. In questo paradiso trovano rifugio alcune specie a rischio di estinzione come la lontra, la tartaruga palustre, l’occhione e la ghiandaia marina.
Il bellissimo lago si estende per 4 chilometri, mentre a valle della diga l’acqua alimenta altri 7 laghetti che formano una vasta zona umida di richiamo per gli uccelli acquatici. Capanni per il birdwatching, collocati in prossimità di tutti gli stagni e laghetti, consentono di osservare aironi, folaghe, martin pescatori e anatre tuffatrici che pescano nell’acqua è più profonda.
La diga in località Piano della Rocca a Prignano Cilento è uno sbarramento in terra alto 43 metri e lungo 600. La profondità dell’invaso va invece da 20 a 45 metri. Oggi rappresenta un polo idrico di importanza strategica per i Comuni circostanti: il maestoso impianto ingloba infatti 30 milioni di metri cubi di acqua che viene utilizzata per scopi irrigui, idropotabili, industriali, idroelettrici.
Questo polo tecnologico e naturalistico è una delle poche opere di ingegneria idraulica in Italia che si occupano di turismo ambientale e sostenibile. Tutto il complesso è stato progettato e realizzato per lo sfruttamento plurimo delle acque, con un complesso di strutture e organismi che fanno sistema e coprono vari settori (produzione acqua, energia, sistemi di telecontrollo e monitoraggio, centro di analisi acque, potabilizzatore e centrali idrolettriche), che lo rende un esempio unico per il Mezzogiorno.

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