Villammare: la duna sta scomparendo

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Villammare: la duna sta scomparendo

 

La costa di Villammare nel golfo di Policastro presenta per circa 3 km un habitat dunale con la sua flora caratteristica denominata psammofila (amante della sabbia), oramai ridotta a pochi lembi superstiti per la continua erosione operata dall’uomo.

Sicuramente, se non ci fosse stata la Statale 18 così a ridosso del mare e gli edifici sorti tra statale e mare si sarebbe sviluppata anche la fascia di retroduna con la sua vegetazione arbustiva e arborea.

La  duna, è bene ricordarlo, oltre che proteggere la spiaggia dall’erosione marina, presenta diverse specie caratteristiche tra cui spicca il pancratium marittimum, il più conosciuto giglio di mare, con il  suo caratteristico bel fiore bianco.
Il pancratium ospita una specie di farfalla  (Brythis pancratii) la cui sopravvivenza è messa in pericolo dalla diminuzione della pianta ospite. Il giglio di mare infatti, sebbene protetto dalla direttiva habitat 92/43, è a rischio di estinzione per la pressione antropica a cui è sottoposta la duna costiera.

La duna di Villammare non fa dunque eccezione, sottoposta com’è ad una forte frammentazione per la costruzione di lidi.

Due grandi lidi balneari furono innalzati due anni fa, subito sequestrati dalla magistratura, ma poi  dissequestrati  per ragioni diverse. Avevano spazzato via un lungo tratto di duna fiorita, causando gravi danni all’ecosistema.
Adesso, purtroppo, si assiste all’ennesimo scempio: le ruspe hanno distrutto interi lembi ricoperti dal giglio di mare, per attuare la costruzione di piattaforme destinati a stabilimenti balneari davanti al camping Oliveto, al km 213,8 della statale 18. Evidentemente si spera già nell’attuazione  del decreto su le concessioni di stabilimenti balneari che  prevede tempi molto più lunghi:si passa da 5 a 25 anni.

L’amministrazione comunale di Vibonati, da poco rieletta, assicura che manderà il comandante dei vigili urbani a verificare lo stato del luogo e i danni all’ecosistema dunale.

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