Decreto De Luca anti-contagio, Miglino non ci sta: «Misure assurde»

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Decreto De Luca anti-contagio, Miglino non ci sta: «Misure assurde»

di Antonio Vuolo

«Per effetto del decreto n. 15 del 13/3/20 del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, fra l’altro, colui che, benché sano sia trovato fuori casa sua, anche di un metro, sarà sottoposto a quarantena e a denuncia penale. Poiché sono convinto che le misure sino ad ora varate dal governo centrale siano opportune e ad esse non debbano aggiungersi incompetenti e irrazionali provvedimenti, idonei a introdurre solo confusione; poiché sono convinto che il modo di esercitare il potere non debba essere mai, in ogni circostanza, una parossistica imposizione del proprio volere, ho denunciato il dottore in filosofia Vincenzo De Luca alla Procura della Repubblica di Napoli, per il reato di abuso d’ufficio ed altre fattispecie criminose».

Inizia così il post del noto avvocato cassazionista cilentano nonché docente universitario di Diritto Pubblico, Arnaldo Miglino, con cui denuncia De Luca alla Procura della Repubblica di Napoli per Abuso d’ufficio, minaccia grave, sequestro di persona e violenza privata. Nel mirino finisce l’ordinanza n.15 del 13 marzo con cui in tutto il territorio regionale «è fatto obbligo a tutti i cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni» poiché «sono consentiti esclusivamente spostamenti temporanei ed individuali, motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute».

Diversi i profili di illegittimità palesati nella denuncia contro il presidente della Regione Campania da parte dell’avvocato cilentano rispetto ai provvedimenti presi già presi nei giorni scorsi dal Governo centrale. «Non sussistono affatto le “more” che legittimerebbero un intervento del presidente della Regione Campania, poiché quest’anno sono stati emanati provvedimenti del genere il 23 febbraio, l’1 marzo, l’8 marzo, il 9 marzo, l’11 marzo. Il De Luca ben conosce questi provvedimenti del marzo 2020, tanto è vero che li ha citati in premessa alla sua ordinanza. Ha voluto quindi scientemente sovrapporsi alle competenze dello Stato», scrive Miglino nella denuncia.

Un provvedimento, dunque, secondo il legale cilentano «abnorme», poiché si evince «come il De Luca abbia emesso l’ordinanza de qua essendo consapevole delle norme che gliene vietavano l’adozione, si sia sostituito al Presidente del Consiglio tenendo in nessuna considerazione i suoi provvedimenti, come se lo Stato centrale non esistesse». L’avvocato conclude sottolineando come le «le misure prese nell’ordinanza n. 15/20 sono tanto assurde da minare il rispetto del cittadino nei confronti delle istituzioni e quindi nel favorire l’evasione non solo di queste misure, ma di tutte le altre giustamente irrogate (il cittadino medio non è un giurista capace di valutare quali tipologie di provvedimento meritino rispetto). Il che accentua proprio il pericolo di diffusione del virus COVID-19».

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