Iannone attacca Canfora: «Più che un presidente sembra un becchino»

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Iannone attacca Canfora: «Più che un presidente sembra un becchino»

Dopo le dichiarazioni rilasciate da Canfora, in cui ha spiegato che «se la Regione non garantisce alla Provincia i trasferimenti di soldi, bisognerà fare un censimento delle strade e chiudere quelle che per le quali non è possibile fare manutenzione», anche il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e ex presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone, ha commentato la notizia. «Canfora dichiara che chiuderà le strade provinciali, che chiuderà le scuole medie superiori, che deve licenziare il 50% dei dipendenti della Provincia. Abbiamo capito qual è il suo programma di mandato: più che un presidente sembra un becchino. – tuona Iannone – Per 24 mesi ho denunciato i guasti che la legge Delrio del governo Renzi avrebbe provocato all’Istituzione più antica d’Italia, ai Territori e ai suoi cittadini mentre il Pd provinciale pensava a fare solo strumentali attacchi su tutto. Oggi scoprono in quale quadro di difficoltà è stata svolta la nostra azione di governo e dimostrano di non essere neanche lontanamente capaci di imitarci».

«In meno di tre mesi – attacca l’ec presidente – hanno mandato in tilt il sistema dei rifiuti, non riescono a dare certezza ai lavoratori a tempo determinato ed indeterminato della Provincia e di Arechi Multiservice, sforano il patto di stabilità che lo scorso anno eravamo stati capaci di cogliere, non è stato approvato entro il 31 dicembre 2014 il nuovo statuto dell’Ente come prevedeva la Legge, anzi non è partita proprio ancora la discussione in Commissione». Poi incalza: «Mi chiedo dove sono finiti i sindaci, i sindacati, i comitati civici che invocavano durante l’amministrazione di centrodestra i diritti dei territori. Al cospetto di un fallimento completo di cui si è dato dimostrazione in appena tre mesi, si registra però la costosa nomina di un inutile direttore generale esterno come obolo politico da pagare alla famiglia De Luca di cui Canfora si dice onorato di essere stampella. Non ci sono i soldi e le possibilità di Legge per fare niente tranne che per operare questa nomina ma su questo poi ci dirà la Corte dei Conti. Le annunciate dimissioni le aspettiamo con ansia – conclude Iannone –  ma non possono essere motivate dall’impossibilità bensì dall’ incapacità di amministrare».

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