La memoria di un’amica rivive nell’associazione

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La memoria di un’amica rivive nell’associazione

“Ciò che si fa per amore non si perde ma rimane e si moltiplica”. E’ questo il motto che traspare dall’operato dell’associazione “Sorriso Monica Magliano”, un motto divenuto la base per il conseguimento degli obiettivi raggiunti e per quelli che saranno raggiunti in futuro. Abbiamo parlato con il presidente dell’Associazione, Verusca Maria Goretti Miele, per considerare uno speciale obiettivo raggiunto.

D – Buongiorno Verusca, partiamo dal vostro motto: l’amore che non si perde e rimane, quante volte si è moltiplicato nella vostra associazione?

R – Buongiorno, questo motto si è moltiplicato per dieci anni da quando è venuta a mancare la mia migliore amica, Monica, e si è deciso di dar vita a questa associazione

D – La vostra associazione è stata costituita nel 2001 in seguito ad un avvenimento purtroppo doloroso per tante persone,  per Lei in particolare. Vuole raccontarci un po’ cosa è successo?

R – Eh si nel giugno 2001. Monica è venuta a mancare il 19 gennaio 2001, con lei nei mesi precedenti avevamo progettato un convegno per la prevenzione al cancro che doveva realizzarsi nel mese di aprile dello stesso anno. Io e lei organizzavamo da sole, cercando relatori che trattassero la tematica su internet. Poi lei dopo l’ultimo trapianto di midollo, non ce l’ha fatta…ci ha lasciati! La sua vita si è spenta, il vuoto intorno a me! Cosa mi rimaneva fare se quel convegno era stato programmato da parte mia anche per dare a lei stimoli a non arrendersi? Così ho pensato che non doveva finire così, che la sua vita non doveva finire nel niente, che altri come lei vivevano questo inferno sulla terra e per questo ho deciso con altri amici che mi sono stati accanto e che conoscevano la forza e il sorriso coinvolgente di Monica di far nascere un nuovo sorriso…un sorriso che aggrega che unisce e che costruisce dove c’è il vuoto! Così nasce l’associazione del sorriso di Monica!

D – Sono tanti gli obiettivi raggiunti in questi dieci anni e ci è difficile elencarli tutti, soffermiamoci sull’ultimo obiettivo: sabato 8 gennaio alle ore 11 presso l’aula Magna del Presidio ospedaliero di Sapri, ci sarà la consegna ufficiale della poltrona per chemioterapia. Per l’occasione interverranno la dottoressa Maria Ruocco, direttrice sanitaria del presidio ospedaliero di Sapri e la dottoressa Annamaria Roscigno, oncologa del DH di polichemioterapia oncologica. Qual è la vostra maggiore soddisfazione in questo prezioso “regalo” e in che modo potrà migliorare la vita dei malati?

R – La soddisfazione più grande è sapere che questa poltrona potrà accogliere una persona che soffre, che per la vita dovrà affrontare cicli di chemioterapia, che darà confort e posizioni adeguate per sopperire agli effetti collaterali della terapia…e poi è del colore blu come le rose blu che tanto adorava Monica. L’8 gennaio ricorre anche la data del compleanno di Monica, è un giorno speciale per noi! Non è molto questo ma sappiamo che è solo una delle tante gocce nell’oceano che apportiamo da 10 anni, è sempre un inizio per noi, non ci sentiamo mai arrivati perché c’è sempre tanto altro da fare!

D – In tanti anni di attività, non avete quasi mai ricevuto finanziamenti pubblici. E’ per voi motivo di orgoglio aver raggiunto determinati risultati esclusivamente con le vostre forze o sperate in una eventuale e collaborazione con gli enti pubblici?

R No, una volta abbiamo avuto un contributo dalla Banca del Cilento e una volta dal Comune di San Giovanni a Piro alla prima Amministrazione Giannì. Quest’anno farò di nuovo la richiesta al Comune per un finanziamento, mai dire mai! Anche i nostri parroci ci hanno sempre appoggiati nelle iniziative! Ma alla fine la parte più importante è data dalle offerte delle persone che credono in quello che facciamo e dai continui contributi che i soci danno quando c’è emergenza.
E’ bello sapere che si cammina da soli col cuore della gente! Il nostro è un paese che conosce la solidarietà e la supporta sempre, anche perché noi diamo sempre prove evidenti di dove, come e perché vengono destinati i fondi raccolti!

D – In conclusione, che messaggio lascia a questo giornale e ai nostri lettori per sensibilizzare coloro i quali sono lontani da queste tematiche, sempre purtroppo così attuali?

R – Che messaggio potrei lasciare? Io sono un umile presidente che ha conosciuto la sofferenza di una cara amica a causa di una leucemia in un’età in cui i pensieri dovevano essere ben altri ( 17 anni) dico sempre come diceva Susanna Tamarro che per comprendere qualcuno devi camminare nelle sue scarpe per sette lune, è proprio vero. Chi ha sentito il sapore della sofferenza e di aver perso qualcuno che ama, è consapevole che bisogna lavorare tanto per creare dove non c’è, per inventare dove non si trova e chi non ha sentito questo sapore, con i fatti si dimostra che c’è chi lavora in questo campo con serietà e trasparenza. Ricordiamo che ciò CHE SI FA PER AMORE, NON SOLO RIMANE MA SI MOLTIPLICA  ed io, come altri siamo ancora qui dopo 10 anni a moltiplicare il sorriso del nostro angelo che da lassù ci guida. Diceva una poesia, “Parlami con lo stesso modo di prima perchè io sono solo dietro l’angolo e lei è sempre con noi!”

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