Tragedia di Agropoli, 7 ore per ispezionare l’appartamento: i dubbi e le indagini

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Tragedia di Agropoli, 7 ore per ispezionare l’appartamento: i dubbi e le indagini

Negli ultimi giorni c’erano state delle telefonate lunghe. Lui in Germania, lei ad Agropoli. Erano arrivati entrambi ad una conclusione: il divorzio consensuale. Annalisa Rizzo, 43 anni, scoperta cadavere ieri mattina, lunedì, accanto al marito, Vincenzo Carnicelli, 63 anni, era molto più convinta. Aveva parlato già con la figlia di 13 anni. La stava accompagnando in questo percorso che per familiari e vicini era ormai scontato. Ma – per gli investigatori – Vincenzo sperava si trattasse solo di un periodo difficile e, anche se appoggiava la scelta della moglie, in cuor suo sperava che le cose si potessero aggiustare.

La pratica del divorzio

Con questo intento era rientrato dalla Germania, dove lavorava come pizzaiolo. Voleva ricucire il rapporto, voleva tentare di ripartire e di mettersi alle spalle quei brutti mesi fatti di litigi, silenzi e paure. Ma Annalisa non ne voleva sapere più niente. «Eravamo tutti a conoscenza di questa situazione, sapevamo anche che Vincenzo era tornato ad Agropoli, mai nessuno, però, avrebbe immaginato un epilogo simile». Sono le parole della vicina, amica di famiglia. Che trovano contezza in quelle del padre di Annalisa: «Lei aveva deciso ma non riusciva a mettere la parola fine a questo rapporto malato».

La ricostruzione

E così, secondo i carabinieri della compagnia di Agropoli, diretti dal capitano Colella, che indagano sul caso insieme agli inquirenti della procura di Vallo della Lucania, Vincenzo Carnicelli, intorno alle 8.00 di lunedì mattina, avrebbe dato vita ad una discussione dai toni molto forti insieme a sua moglie, in soggiorno e poi in camera da letto, al secondo piano di una palazzina di via Donizetti, nel centro cittadino di Agropoli. Urla, spintoni e graffi rinvenuti sul corpo di lui, segno probabile di una difesa insperata da parte di lei. Dalle parole si è passati ai fatti, fin quando il 63enne avrebbe afferrato un’arma da taglio, probabilmente un coltello da cucina, e avrebbe colpito più volte Annalisa. Fendenti fatali mentre la figlia di 13 anni dormiva nell’altra camera e non avrebbe udito nulla. 

Le indagini

Poi, accortosi del disastro e del corpo di Annalisa riverso sul pavimento in una pozza di sangue, avrebbe deciso di farla finita proprio con la stessa arma. Al momento è questa l’ipotesi più credibile seguita dagli investigatori. La procura ha disposto l’esame esterno e l’autopsia: per il primo, un risultato potrebbe arrivare già nella giornata di oggi. L’autopsia, invece, richiede diverse settimane. I corpi sono stati trasferiti nella camera mortuaria verso le 15.00. Ciò implica che la squadra scientifica ha esaminato l’appartamento per sette ore, al fine di raccogliere il maggior numero possibile di elementi di prova. 

La scoperta

Ad allertare le autorità, alle 9.45 circa, sono stati i parenti della donna. Preoccupati dal fatto che la madre non riuscisse a mettersi in contatto con Annalisa, si sono recati di corsa nell’appartamento, abitando a poche decine di metri di distanza. Nella camera da letto matrimoniale hanno fatto la macabra scoperta dei corpi senza vita dei due coniugi. I nonni hanno poi raggiunto la ragazzina che non ha assistito alla scena ed è stata condotta verso l’esterno e successivamente affidata ad alcuni parenti.

I dubbi

«Non esistono precedenti segnalazioni, noi non siamo stati avvisati perchè si sentivano delle urla o quant’altro. Noi siamo stati avvisati perchè i familiari hanno scoperto purtroppo la consumazione di questa tragedia» ci tiene a specificare il capitano dei carabinieri di Agropoli. Altri elementi e indizi utili potranno essere confermati solo all’esito degli esami. C’è da chiarire, infatti, come abbia fatto la ragazzina a non accorgersi del litigio fra i genitori che si stava consumando nella camera da letto accanto alla sua. La bambina, dunque, dormiva quando è accaduta la tragedia o ha sentito le urla? La moglie ha cercato di sfuggire alla violenza del marito? Quale è stato il fendente fatale? L’arma utilizzata per il femminicidio è la stessa che poi Carnicelli ha rivolto verso se stesso per togliersi la vita? Sono domande alle quali solo i medici legali potranno rispondere dopo l’autopsia. 

Gli ultimi giorni

Annalisa e Vincenzo erano sposati da 15 anni, due anno dopo era nata la loro unica figlia, oggi 13enne. Solo poche settimane fa, nella serata dell’8 gennaio, Carnicelli aveva modificato l’immagine del suo profilo Facebook, mostrando una foto della ‘famiglia felice’: lui, la moglie Annalisa e la figlia di 13 anni, abbracciati e sorridenti. Sulla fotografia campeggiava una grafica con un cuore rosso. Poi, il 14 gennaio, un altro cambiamento: la moglie scompare e compare un’immagine di Carnicelli con la figlia. Nessuna parola, solo volti sorridenti.

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