Prignano Cilento: “La pasta di Gragnano incontra i sapori del Cilento”

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Prignano Cilento: “La pasta di Gragnano incontra i sapori del Cilento”

11 e 12 agosto, ultime due serate della “Festa della pasta”, kermesse culturale che vede protagonista la pasta di Gragnano che incontra i sapori cilentani, in svolgimento dal 9 al 12 agosto presso l’Oasi Fiume Alento di Prignano Cilento.

Nell’ambito di questo evento, che propone uno degli elementi principali della “dieta mediterranea” nel connubio con le tipicità del territorio cilentano, nelle serate dell’11 e del 12 agosto sono in programma i gastrodialoghi di Sergio Grasso, gastrosofo, antropologo alimentare, food writer e docente all’Università di Teramo e all’Università di Viterbo che presenterà le sue “Narrazioni dal vivo” nella suggestiva cornice del teatro sull’acqua dell’Oasi Alento:

“Maccheronea – Pièce al dente in un (pi)atto con uso di cucina”, in scena l’11 agosto

“Quelli che… il cacio – Viaggio sentimentale sulla via lattea, da Parmenide ad Ancel Keys”, in scena il 12 agosto. 

Entrambi gli spettacoli vedranno la partecipazione straordinaria di Gino Cogliandro, colonna storica del trio di attori comici e cabarettisti napoletani “Trettrè”.

“Maccheronea è uno spettacolo originale nato da un’esperienza personale fatta negli USA”: racconta Grasso. E continua: “Cercherò di mettere sotto forma di spettacolo il racconto della pasta, un vanto italiano, ma prima di tutto campano. L’obiettivo è rendere più fruibile il racconto della pasta, negli USA mi sono imbattuto durante una cena in una situazione che mi ha ricondotto alla patria della pasta, la città di Gragnano, e ho combattuto per far capire agli americani che spaghetti e polpette non fanno parte della tradizione culinaria italiana. Ecco, questi aspetti che hanno caratterizzato parte della mia esperienza americana li ho trasformati in esperienza teatrale”.

“Quelli che… il cacio” è uno spettacolo teatrale che mette in luce la bontà dei formaggi campani, il cui filo conduttore è un’associazione filosofica tra Parmenide e Ancel Keys.

Per Grasso “uno spettacolo del genere non poteva che avere luogo migliore nel Cilento e l’incrocio tra la pasta di Gragnano e i sapori cilentani assomiglia ad una tela su cui ognuno può dipingere. In questo caso la pasta è la tela e i pomodori, le melanzane e quant’altro rappresentano i colori con i quali poter dare vita ad un quadro fantastico”.

“Se il meridione avesse avuto un marketing migliore – spiega ancora il gastrosofo – la Campania sarebbe diventata come la Floridia per l’America e il Cilento chiaramente uno dei luoghi della regione dove meglio si sarebbero potute esprimere le potenzialità paesaggistiche e enogastronomiche di eccellenza. Ma i luoghi sono talmente affascinanti e suggestivi che per il futuro si può essere solo ottimisti”.

Giuseppe Di Martino, presidente del consorzio Città della Pasta, spiega: “la manifestazione che fino al 12 agosto allieterà l’Oasi Fiume Alento rappresenta il connubio ideale tra un prodotto vanto per l’intero paese, ossia la pasta, e il luogo simbolo, il Cilento, della dieta mediterranea, patrimonio immateriale Unesco”.

“La pasta di Gragnano – conclude Di Martino – ha fatturato un 15% in più nel 2011 rispetto all’anno precedente e questo binomio con i sapori di eccellenza cilentani darà vita ad uno spettacolo straordinario sotto l’aspetto culinario”.

“Maccheronea – Pièce al dente in un (pi)atto con uso di cucina”

In un modestissimo “spaghetti-dinner” della provincia americana approda un professore universitario italiano (Sergio Grasso) che sta girando gli USA con un ciclo di conferenze sulla cucina italiana. Il cuoco-cameriere (Gino Cogliandro) si rivela essere un sessantenne napoletano, nato nel retrobottega di un negozio di pasta ai “Quartieri” ed emigrato negli Stati Uniti da una trentina d’anni per amore. Tra equivoci verbali, esperienze personali e citazioni storiche (Thomas Jefferson, Giacomo Leopardi, Benedetto Croce, Caruso, Lord Byron, Eduardo), dal dialogo tra i due emerge una “filosofia” della pasta che rende onore alla sapienza dei pastai napoletani e giustizia alla dieta mediterranea. Un inno contro i luoghi comuni e i falsi storici e una garbata presa in giro della cucina italo-americana che si conclude con una spaghettata generale servita dai due protagonisti a tutto il pubblico.

“Quelli che… il cacio – Viaggio sentimentale sulla Via Lattea tra Parmenide ed Ancel Keys”

Dai pastori del Neolitico alle Abbazie Benedettine, dalla saga di Ulisse alle mozzarelle “blu”, il cammino della civiltà è lastricato di formaggi. Greggi e pastori affollano i miti primordiali e le più antiche opere letterarie mentre caci di tutte le forme compaiono in centinaia di opere d’arte da Pompei a Salvador Dalì. Perché l’arte casearia solletica da sempre le papille di prìncipi e regnanti, di santi, eroi ed intellettuali? Il formaggio è un tentativo d’immortalità del latte? Parmenide e Zenone mangiavano pecorino e fichi? Perché i nutrizionisti guardano i formaggi con sospetto? Grazie all’affabulazione di un antropologo alimentare (Sergio Grasso) e al contrappunto comico di un attore partenopeo (Gino Cogliandro) percorreremo un utile e divertente viaggio nella storia e nell’attualità casearia della Campania con provocatorie incursioni nel mondo della filosofia, dell’arte, della letteratura e del costume. Lo spettacolo si conclude con una degustazione collettiva di formaggi “storici” della Campania.

Guarda il video:

La festa della Pasta – all’Oasi Alento l’oro di Gragnano incontra i sapori cilentani

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