Agropoli, autovelox disattivato da gennaio. E’ polemica, Malandrino: «Perché nessuno sapeva niente?»

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Agropoli, autovelox disattivato da gennaio. E’ polemica, Malandrino: «Perché nessuno sapeva niente?»

Non si arresta l’infinita polemica attorno al famoso autovelox della discordia collocato tra gli svincoli Agropoli Nord e Agropoli Sud sulla Cilentana. In particolare, a far sentire più di tutti la propria voce sul tema è Emilio Malandrino, consigliere comunale di minoranza del Comune di Agropoli. Già nei mesi scorsi, attraverso diverse interrogazioni, Malandrino sosteneva la mancata autorizzazione per l’installazione dell’autovelox. Il consigliere, che è arrivato a fare appello persino al ministro dell’Interno e al Prefetto di Salerno ha spiegato che dai documenti della Provincia di Salerno pare che il Comune di Agropoli non sia mai stato autorizzato all’installazione dell’autovelox, ma autorizzato all’installazione di spire elettromagnetiche

L’autovelox è spento Venerdì, Malandrino prepara l’ennesima interrogazione dopo aver appreso che il vicesindaco Adamo Coppola, come riportato da Infocilento, avrebbe affermato che l’autovelox tanto maledetto è in realtà disattivato dal mese di gennaio e che, come aveva sostenuto precedentemente lo stesso sindaco Alfieri, l’intento di far abbassare la velocità in quel tratto è andato a buon fine. Nelle scorse settimane il sindaco Franco Alfieri aveva affermato con fermezza che l’autovelox è stato installato in un tratto di strada dove sono stati registrati, negli anni, decine di incidenti e aveva evidenziato il fatto che dal giorno dell’installazione non sono più stati registrati incidenti. 

La risposta di Malandrino «L’obiettivo di aver raggiunto l’abbassamento della velocità ed il basso numero di incidentalità non è stato determinato dallo strumento in utilizzo ma, secondo precisi rilievi della questura di Salerno, quel tratto di strada non ha mai avuto e non ha un tale elevato tasso di incidentalità per numero e percentuale», scrive Malandrino nell’interrogazione inviata all’assessore al bilancio, al responsabile della polizia municipale e allo stesso sindaco Alfieri. Malandrino, inoltre, tende a sottolineare che nei mesi scorsi sono state tante le interrogazioni che egli stesso ha rivolto all’amministrazione senza mai ricevere alcuna risposta. E’ venuto in possesso di tutti i documenti relativi all’autovelox e in diverse occasioni ha ottenuto come risposte delle smentite senza nessuna spiegazione «legittima». E infatti sono ben 3 le domande che il consigliere pone ai diretti interessati della missiva. Innanzitutto chiede come mai la legittimità del provvedimento non è mai stata comunicata agli organi preposti al momento dell’esecuzione. In secondo luogo Malandrino chiede per quale motivo nessuno è stato informato dell’avvenuta disattivazione. In conclusione domanda se tale decisione non è stata indotta da ipotesi di riconoscimento dei rilievi trasmessi in diverse interrogazioni da lui stesso o da altri soggetti che, condividendo tali criticità, hanno sollevato in precedenza le stesse richieste. 

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