Rabbia e vendetta a Velia: Ecuba rivive a VeliaTeatro

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Rabbia e vendetta a Velia: Ecuba rivive a VeliaTeatro

È un balletto; no, è un’opera teatrale; è entrambe le cose: è “Studio per Ecuba”, opera in bilico fra danza, recitazione e musica che riporta in vita, in un lungo monologo, le vicende della regina di Troia e delle sue sofferenze, fino alla cruenta vendetta finale.

Tratto dalle tragedie di Euripide e Seneca, lo spettacolo, dai forti toni tragici, strazia, complici il tema, la recitazione sofferta di Cinzia Maccagnano, vuoi per le musiche soffocanti, vuoi per i balletti che simulano i dolori vissuti dalla protagonista della vicenda, dalla presa di Troia fino all’epilogo.

Ad accompagnare la Maccagnano (anche in veste di drammaturga insieme con Aurelio Gatti) sul palco Luna Marongiu, Carlotta Bruni e Rosa Merlino, sulle musiche di Lucrezia de Seta.

Lo spettacolo, forse un po’ ostico sia come impostazione che come testi, riesce a catturare soprattutto grazie alla propria enfasi piuttosto che grazie ai fatti della vicenda narrata.

“Studio per Ecuba”, andato in scena a VeliaTeatro il 13 agosto, è stato preceduto da “Elea, questa è Elea, città di fuggiaschi”, un incontro con Antonio Saccone il quale, intervistato dal giornalista del Corriere del Mezzogiorno Gabriele Bojano, ha illustrato al pubblico un lato forse poco conosciuto di uno dei maggiori scrittori italiani, Giuseppe Ungaretti, narrando del suo viaggio cilentano come giornalista alla scoperta dei nostri luoghi (di quando gli scavi di Elea-Velia ancora poco mostravano).

Foto a cura di Michele Calocero

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