Marsili, rischio tsunami. Boschi:”Sarebbe devastante per le coste italiane”

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Marsili, rischio tsunami. Boschi:”Sarebbe devastante per le coste italiane”

Non sono tanto i magmi a preoccupare, quanto le precarie condizioni delle pareti dell’edificio, sempre strutturalmente deboli di suo in un vulcano e nel caso pure minacciate dalle tante emissioni idrotermali. Fra i dati della campagna di osservazioni ci sarebbero proprio anche forti segnali di due eventi franosi. In effetti una zona vulcanica di tali dimensioni e potenza potrebbe davvero, tecnicamente, essere in grado di innescare uno tsunami devastante per le coste italiane, specialmente in Sicilia e Calabria, le regioni più vicine al vulcano. Il problema però è che nessuno pare curarsi di questo rischio tranne pochi addetti ai lavori che non possono fare altre che prendere atto, impotenti, della situazione.

Il professor Franco Ortolani, ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio, Università di Napoli Federico II, suggerisce una soluzione al problema con un sistema di difesa dei litorali da effettuarsi il prima possibile:”Bisogna organizzare al più presto dei sistemi di difesa per i litorali”.

Chi è il vulcano Marsili?

Il Marsili è un vulcano sottomarino localizzato nel Tirreno meridionale e appartenente all’arco insulare Eoliano. Si trova circa 140 km a nord della Sicilia e circa 150 km a ovest della Calabria ed è il piu grande vulcano d’Europa.

È stato indicato come potenzialmente pericoloso, perché potrebbe innescare uno tsunami che interesserebbe le coste tirreniche meridionali.

Scoperto negli anni venti del XX secolo e battezzato in onore dello scienziato italiano Luigi Ferdinando Marsili, questo vulcano sottomarino è stato studiato di recente nell’ambito di progetti strategici del CNR per mezzo di un sistema multibeam e di reti integrate di monitoraggio per osservazioni oceaniche. È stato trovato che il Marsili costituisce il più grande vulcano d’Europa, essendo esteso per 70 km in lunghezza e 30 km in larghezza. Il monte si eleva per circa 3000 metri dal fondo marino, raggiungendo con la sommità la quota di circa 450 metri al di sotto della superficie del mar Tirreno.

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