Oftalmologicamente testato. In un cosmetico fa davvero la differenza?

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Oftalmologicamente testato. In un cosmetico fa davvero la differenza?

Tra i claims che vediamo spesso scritti sui nostri cosmetici, troviamo anche “oftalmologicamente testato”. Ma cosa vuol dire veramente? Un prodotto è più sicuro se è testato? I cosmetici che vanno applicati nella zona occhi, devono essere formulati con attenzione: infatti questa zona è molto delicata e un minimo particolare potrebbe andare ad irritarla. Tra questi prodotti troviamo: mascara, eyeliner, Kajal, ma anche le creme contorno occhi e gli ombretti (in polvere o liquidi), ma non solo! Anche i prodotti per il bagnetto dei bambini o gli shampoo dovrebbero essere testati.

Come viene svolto e perchè?
Un Produttore ha il dovere di immettere sul commercio un cosmetico sicuro, a maggior ragione se si parla di una zona delicata come gli occhi. Il test oftalmologico serve per valutare la compatibilità dei cosmetici al contatto con la zona perioculare: è un test in vivo, quindi fatto su volontari, che può essere condotto anche su portatori di lenti. Questo test si effettua in dei laboratori che svolgono analisi su volontari e sotto il controllo di un esperto: infatti per vantare questo claim, il prodotto deve essere valutato clinicamente da un medico oftalmologo. Quest’ultimo deve valutare, rispetto a determinati parametri e tempi di osservazione, l’eventuale insorgenza di rossore o gonfiore.

L’analisi clinica non basta, per questa ragione vengono utilizzati anche dei questionari: i volontari, che utilizzano il prodotto per più giorni, devono riportare tramite autovalutazione le loro sensazioni e eventuali effetti riscontrati. Si può sostituire il test in vivo con uno in vitro? Esistono test alternativi che provano a valutare la sensibilizzazione della mucosa oculare. Questo tipo di test però non da un’analisi precisa del rischio, ma una stima, e non permette neanche il claim “oftalmologicamente testato”.

È obbligatorio come test?
Al contrario del test sull’efficacia del conservante (challenge test), che viene condotto ormai su tutti i prodotti immessi sul commercio, questo test non è obbligatorio. Essendo relativamente costoso, ci si aggira intorno ai 2000 euro a prodotto, su circa 20 volontari “normali”, cifre che aumentano se si parla di portatori di lenti e/o occhi sensibili, alcune aziende preferiscono puntare su test in vitro validati. Che sia in vitro o in vivo, i prodotti che entrano in contatto con gli occhi, volutamente o accidentalmente, devo essere testati.

Un test vale l’altro? No. Un cosmetico che non riporta questo claim è meno sicuro? No. Se abbiamo occhi sensibili o portiamo lenti a contatto dobbiamo stare più attenti? Be’, quello si, e un’attenzione in più male non fa.

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