Il Cilento, i miti: Palinuro (parte III)

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Il Cilento, i miti: Palinuro (parte III)

La Sibilla.
Costei rivelerà l’atroce verità! Con dolci parole renderà il dolore meno acuto. Gli annuncia che i suoi esecutori erigeranno un cenotafio in suo onore e da li, e per sempre, quel luogo passerà alla storia come Palinuro: Capo Palinuro, in terra di miti, “nel grande Cilento”.

“Da dove ti arriva, o Palinuro, un desiderio così empio? Insepolto tu vedrai le acque Stigie e il crudele fiume delle Eumenidi e raggiungerai la riva senza aver ricevuto l’ordine di Caronte? Non sperare che le decisioni degli dei si possano mutare pregando. Afferra riconoscente queste parole, conforto della tua dura sorte. I popoli vicini, spinti in lungo e largo per le città da prodigi celesti cercheranno di placare le tue ossa e innalzeranno un tumulo e sulla tua tomba condurranno vittime sacre e il luogo avrà in eterno il nome di Palinuro”.
(Eneide, Libro VI, vv. 372-383  [traduzione])

Palinuro oggi.
Le limpide acque e le bianche spiagge, stanno ora li, sotto il sole della bella stagione, ove ridente si immagina il gran nocchiero; nelle giornate tormentate del freddo inverno, il mare sussurra con le sue onde le verità perdute di un tempo lontano, ove Palinuro patì il suo destino.

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