Ortodonico, “Anima e Passione” negli antichi rituali della Settimana Santa

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Ortodonico, “Anima e Passione” negli antichi rituali della Settimana Santa

Nel piccolo centro cilentano, frazione di Montecorice, una tradizione ormai secolare e ben radicata nella cultura locale, ripercorre l’ascesa del Cristo ai tempi della “Passione”.
Quella del Santissimo Rosario di Socia (Cosentini), è la più antica delle tre congregazioni afferenti ai “Casali della Socia” (Ortodonico, Cosentini, Fornelli e Zoppi), le altre, quella del Santissimo Rosario di Ortodonico, è sorta nel 1875, mentre nel 1905 si è costituita quella dell’Immacolata di Fornelli. Tali associazioni di laici, tuttavia, vantano origini decisamente più remote, sorte in altre forme e in epoche diverse, presumibilmente, almeno agli albori, ad opera di ecclesiastici. Con il passare del tempo, la devozione delle genti locali, il forte legame di appartenenza sia al territorio che al mondo cristiano, ha originato le note “congrèe” che hanno visto riunirsi laici sotto forma di associazioni al solo scopo di ricordare la “Passione di Cristo”. Molto sentita è questa tradizione nell’intero territorio dell’Antico Cilento (costituito dalle terre che formano il massiccio della Stella, un tempo Monte Cilento per l’appunto). Contraddistingue queste associazioni nel Cilento, la peculiarità dell’intreccio di voci e di canti, di percorsi e itinerari, che in occasione del Venerdì Santo, danno vita ad un circuito di “peregrinatio”, che con gli anni porta ogni confraternita a toccare i “Sepolcri” allestiti in tutti i villaggi del Monte Stella.

Domenica 1 Aprile, alle ore 17,00 la Pro Loco di Ortodonico, in collaborazione con le Confraternite del Santissimo Salvatore di Socia e la Parrocchia, darà vita alla prima edizione della “Via Crucis Vivente”, la quale si muoverà tra le vie del caratteristico centro storico.
I rituali della “Settimana Santa” daranno la loro massima espressione durante la giornata di Venerdì, a cui si legano i forti richiami cristiani esternati con lodi e canti, all’interno di “percorsi circolari”.

La confraternita di Ortodonico, in occasione del Venerdì Santo, che quest’anno cadrà il 6 Aprile, farà visita ai “Sepolcri” allestiti nelle seguenti comunità: Ceraso – Acquavella – Stella C. – Celso – Pollica – Cannicchio – Acciaroli – Agnone – Montecorice – Fornelli – Socia, spingendosi, dunque, anche oltre i “confini storici”. La partenza è prevista alle ore 09,30 e si concluderà nel piccolo centro cilentano in concomitanza con le funzioni religiose.

È questa, dunque, una tradizione che ha superato le insidie dello scorrere del tempo; abbiamo posto ad Antonio Greco, cassiere della Confraternita di Ortodonico, alcune considerazioni a riguardo.
D – Cos’è e cosa rappresenta per lei la confraternita?
R – La confraternita è un’aggregazione che mi è stata tramandata da i miei avi. E’ un’associazione cristiana, preposta anche ad aiutare le persone che si trovano in difficoltà.
D – Perché continuare questa tradizione?
R – Continuare questa tradizione è un modo per trasmettere i nostri valori alle future generazioni. Mio figlio stesso ne fa parte e spero che altri come lui non abbandonino le origini della nostra cultura.
D – Qual è il significato della confraternita?
R – La partecipazione maggiore si ha nel giorno del Venerdì Santo ma non mancano altre occasioni durante l’anno. Alla visita ai “sepolcri” tutti i confratelli si ritrovano per condividere e diffondere le nostre radici culturali e tradizionali. Inoltre, consente di rafforzare la fratellanza tra i partecipanti cogliendo l’occasione anche per ritrovare e riunire amici di Ortodonico e dei paesi vicini.

 

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