Alla scoperta del Cilento…. Capograssi, fascino e storia di una borgata rurale….

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Alla scoperta del Cilento…. Capograssi, fascino e storia di una borgata rurale….

Nel cuore del Cilento Storico, arrivando a Serramezzana da cui amministrativamente dipende, si scorge l’abitato di Capograssi. Adagiato sui pendii del massiccio conico del Monte Stella, una mangiata di case avvolta dalla natura più rigogliosa. Poche le persone che animano questo angolo di storia che si presenta splendente di luce e colori nella bella stagione e sonnacchioso durante l’inverno: uno scrigno la cui storia si disperde nei secoli passati. Provenendo dal capoluogo e passando per la pittoresca frazione di San Teodoro, un cartello recita: Capograssi dalle antiche tradizioni… E ad accoglierci è subito la storia: a destra si erge solitaria la chiesa di Santa Maria delle Grazie, a sinistra gli imponenti ruderi di un maestoso mulino ad acqua. La chiesa parrocchiale,  appena al di fuori del nucleo abitato è avvolta dal silenzio,  unico testimone della centenaria sua storia. Adiacente alla chiesa vi è la casa canonica, che per tanti anni è stata adibita a scuola elementare, ospitando le generazioni più piccole di Capograssi fino alla sua soppressione causata dal decremento demografico. Oltrepassata la via d’accesso al piccolo borgo, sul lato opposto alla chiese si notano i ben conservati resti della possente struttura ad acqua: un mulino interamente in pietra che per lunghi periodi ha offerto sostegno alla vita economica dell’abitato. Proseguendo il cammino si arriva al centro: antiche case in pietra, ormai alternate a nuove costruzioni, offrono uno scenario incantato, dove gli unici rumori scaturiscono dal vento, il quale sembra custodire l’eco di una più armoniosa e ritmica vitalità, che un tempo riecheggiava nel contado circostante. In pochi minuti si esaurisce la visita al paese, con uno sguardo sulle antiche costruzioni. Ripresa la via del cammino, una stradina conduce al vecchio cimitero, ove si trova la cappella di San Nicola, ultimo baluardo dell’antico Monastero che qui vi fiorì. La chiesa di San Nicola, di cui si ha notizia già nel X secolo si presenta in tutta la sua straordinaria bellezza. All’interno, secondo lo stile greco si erge sopra l’altare una nicchia a tre incavi: al centro trova spazio la statua di San Nicola, mentre nelle bocche laterali sono collocate due sculture della Madonna; entrambe reggono un bambino: l’una a destra e l’altra a sinistra. La spettacolare ritualità del trittico che appare agli occhi del visitatore, racchiude una profonda simbologia: forse è l’incontro fra mondo cristiano e pagano, nonché rappresenta il passaggio dalla chiesa greca a quella romana. Nella piccola chiesa sono ancora ben visibili alcuni degli affreschi che un tempo arricchivano il complesso. All’esterno, su di un marmo trova spazio un cippo, sui cui lati da una parte è raffigurato San Nicola e dall’altra è contornato da una scritta, datata 1602. Adiacente alla piccola chiesa vi è il vecchio cimitero.

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